Gian Battista Gualdi
In arte

Fammi il filo
L’artista della magia, mentalista che realizza piccole e grandi illusioni. Trasforma eventi e teambuilding in momenti indimenticabili con eleganza, emozioni e un pizzico di ironia.
Tela magica
L’arte di illudere assieme all’arte di dipingere. Raccogliamo le espressioni dei visi degli invitati e assieme alle previsioni magiche le dipingiamo sulla tela. Realizziamo l’intera opera d’arte durante l’evento.
Prestigi diVini
Un format unico nel suo genere che, attraverso effetti di illusionismo e micro magia, ti porterà a scoprire i segreti del vino. Lo spettacolo riuscirà a valorizzare la tua location e lascierà a bocca aperta tutti i tuoi ospiti.
Chiudi gli occhi per un istante. Immagina un mago in un antico tempio, con una veste ricamata d’oro, che sussurra una parola misteriosa mentre disegna nell’aria dei simboli segreti. La parola è sempre la stessa, da secoli: Abracadabra.
Ma cosa significa davvero? E perché continua a incantarci?
Una parola che nasce dal mistero
“Abracadabra” è una delle parole più antiche associate alla magia. Compare per la prima volta in testi medici del II secolo d.C., usata come formula per allontanare malattie e spiriti maligni. I guaritori la scrivevano su un amuleto a forma di triangolo decrescente:
ABRACADABRA
ABRACADABR
ABRACADAB
...
A
Si credeva che, come la parola scompariva riga dopo riga, così svanissero anche i mali.
Le radici perdute della parola
L’etimologia è avvolta nel mistero, proprio come la parola stessa. Alcuni studiosi pensano derivi dall’aramaico Avrah KaDabra, che può essere tradotto come: “Creo mentre parlo” o “Creo secondo la parola”. Un concetto potente, che unisce magia e linguaggio, evocazione e creazione.
Altri la collegano al greco antico, o persino a formule gnostiche usate per invocare protezione divina. Ma il significato resta volutamente criptico. Ed è forse proprio questo il suo potere.
Abracadabra oggi: tra palcoscenico e spiritualità
Nel tempo, Abracadabra ha lasciato i templi per entrare nei teatri. È diventata la parola per eccellenza dei prestigiatori, il suono che annuncia il momento magico, la sorpresa, l’impossibile che diventa reale.
Eppure, ogni volta che la pronunciamo, stiamo attingendo a una tradizione millenaria. È un richiamo al potere creativo della parola. A ciò che può essere trasformato solo con l’intento e l’immaginazione.
Oggi è il mio nome d’arte
Perché mi chiamo Abracadabra
Ho scelto questo nome come mago perché non è solo un simbolo di meraviglia, ma anche una filosofia. Credo nella magia che nasce dal linguaggio, dal gesto, dall’intenzione. Ogni mia esibizione è un invito a vedere il mondo con occhi nuovi e diversi. A credere che le parole abbiano davvero il potere di cambiare la realtà.
Perché ogni volta che dici “Abracadabra”, stai pronunciando una formula antica che unisce mente, cuore e mistero.
E tu? Cosa vorresti creare con una sola parola?