Capitolo XVIII – L’ordine dei salmi nelle ore del giorno – 1, 6

1. Prima di tutto si dica il versetto: “O Dio, vieni in mio soccorso; Signore, affrettati ad aiutarmi”, il Gloria e poi l’inno di ciascuna Ora.
2. A Prima della domenica si dicano quattro strofe del salmo 118;
3. alle altre Ore, cioè a Terza, Sesta e Nona, si dicano tre strofe per volta dello stesso salmo.
4. A Prima del lunedì si recitino tre salmi e cioè il salmo 1, il 2 e il 6;
5. e così nei giorni successivi fino alla domenica si dicano di seguito tre salmi fino al 19, in modo però che il 9 e il 17 si dividano in due.
6. Così le vigilie domenicali cominceranno sempre con il salmo 20.
Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:
21 febbraio 22 giugno 22 ottobre

Capitolo XVII – Salmi delle ore del giorno – 1, 10

1. Abbiamo già stabilito l’ordine della salmodia per l’Ufficio notturno e per le Lodi; adesso provvediamo per le altre Ore.
2. All’ora di Prima si dicano tre salmi separatamente, ciascuno con il proprio Gloria
3. e l’inno della stessa Ora segua il versetto Deus in adiutorium prima di iniziare i salmi.
4. Finiti i tre salmi, si reciti una sola lezione, il versetto, il Kyrie eleison e le preci finali.
5. A Terza, a sesta e a Nona si celebri l’Ufficio secondo lo stesso ordine e cioè il versetto iniziale, gli inni delle rispettive Ore, tre salmi, la lezione, il versetto, il Kyrie eleison e le preci finali.
6. Se la comunità fosse numerosa, si salmeggi con le antifone, altrimenti si recitino i salmi tutti di seguito.
7. L’Ufficio del Vespro comprenda quattro salmi con le antifone,
8. dopo i quali si reciti la lezione, quindi il responsorio, l’inno, il versetto, il cantico del Vangelo, il Kyrie e il Pater, a cui segue il congedo.
9. Compieta, infine, consista in tre salmi di seguito, senza antifona,
10. ai quali segua l’inno della medesima ora, una sola lezione, il versetto, il Kyrie eleison e la benedizione con cui si conclude.
Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:
20 febbraio 21 giugno 18   ottobre

Capitolo XVI – La celebrazione dei divini Offici durante le ore del giorno – 1, 5

1. “Sette volte al giorno ti ho lodato”, dice il profeta.
2. Questo sacro numero di sette sarà adempiuto da noi, se assolveremo i doveri del nostro servizio alle Lodi, a Prima, a Terza, a Sesta, a Nona, a Vespro e Compieta,
3. perché proprio di queste ore diurne il profeta ha detto: “Sette volte al giorno ti ho lodato”.
4. Infatti nelle Vigilie notturne lo stesso profeta dice: “Nel mezzo della notte mi alzavo per lodarti”.
5. Dunque in queste ore innalziamo lodi al nostro Creatore “per le opere della sua giustizia” e cioè alle lodi, a Prima, a Terza, a Sesta, a Nona, a Vespro e a Compieta e di notte alziamoci per celebrare la sua grandezza.
Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:
19 febbraio 20 giugno 18   ottobre

Capitolo XV – Quando si deve dire l’alleluia – 1, 4

1. L’Alleluia si dica sempre dalla santa Pasqua fino a Pentecoste, tanto nei salmi che nei responsori;
2. da Pentecoste poi sino al principio della Quaresima lo si dica soltanto negli ultimi sei salmi dell’Ufficio notturno.
3. Ma in tutte le domeniche che cadano fuori del tempo quaresimale i cantici, le Lodi, Prima, Terza, Sesta e Nona si dicano con l’Alleluia, mentre il Vespro avrà le antifone proprie.
4. I responsori, invece, non si dicano mai con l’Alleluia, se non da Pasqua a Pentecoste.
Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:
18 febbraio 19 giugno 18   ottobre

Capitolo XIV – L’Ufficio vigilare nelle feste dei Santi – 1, 2

1. Nelle feste dei Santi e in tutte le solennità si proceda come abbiamo stabilito per la domenica,
2. ad eccezione dei salmi, delle antifone e delle lezioni, che saranno proprie di quel giorno; si segua però l’ordine già fissato.
Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:
17 febbraio 18 giugno 18   ottobre

Capitolo XIII – Le lodi nei giorni feriali – 12, 14

12. Ma l’Ufficio delle Lodi e del Vespro non si chiuda mai senza che, secondo l’uso stabilito, alla fine, tra l’attenzione di tutti, il superiore reciti il Pater per le offese alla carità fraterna che avvengono di solito nella vita comune,
13. in modo che i presenti possano purificarsi da queste colpe, grazie all’impegno preso con la stessa preghiera nella quale dicono: “Rimetti a noi, come anche noi rimettiamo”.
14. Nelle altre Ore, invece, si dica ad alta voce solo l’ultima parte del Pater, a cui tutti rispondano: “Ma liberaci dal male”.Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:
16 febbraio 17 giugno 12   ottobre

Capitolo XIII – Le lodi nei giorni feriali – 1, 11

1. Nei giorni feriali le Lodi si celebrino nel modo seguente:
2. si dica il salmo 66 senza antifona, recitandolo lentamente in modo che tutti possano essere presenti per il salmo 50, che deve dirsi con l’antifona.
3. Dopo di questi, si dicano altri due salmi secondo la consuetudine e cioè
4. al lunedì i salmi 5 e 35,
5. al martedì il 42 e il 56,
6. al mercoledì il 63 e il 64,
7. al giovedì l’87 e l’89,
8. al venerdì il 75 e il 91
9. e al sabato il 142 con il cantico del Deuteronomio, diviso in due parti dal Gloria.
10. In tutti gli altri giorni poi si dica il cantico profetico proprio di quel giorno, secondo l’uso della Chiesa romana.
11. Quindi seguano i salmi di lode, una breve lezione dell’Apostolo a memoria, il responsorio, l’inno, il versetto, il cantico del Vangelo, la prece litanica e così si termina.
Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:
15 febbraio 16 giugno 12   ottobre

Capitolo XII – Le lodi – 14, 17

14. Alle Lodi della domenica, prima di tutto si dica il salmo 66 tutto di seguito, senza antifona,
15. quindi il salmo 50 con l’Alleluia,
16. poi il 117 e il 62
17. quindi il cantico dei tre fanciulli nella fornace (il Benedicite), i salmi di lode, una lezione dell’Apocalisse a memoria, il responsorio, l’inno, il versetto, il cantico del Vangelo (il Benedictus) e la prece litanica con cui si finisce.
Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:
14 febbraio 15 giugno 15 ottobre

Capitolo XI – L’Ufficio notturno nelle Domeniche – 1, 13

1. Per l’Ufficio vigilare della domenica ci si alzi un po’ prima.
2. Anche in questo caso si osservi un determinato ordine, cioè, dopo aver cantato sei salmi come abbiamo stabilito sopra ed essersi seduti tutti ordinatamente ai propri posti, si leggano sul lezionario quattro lezioni con i relativi responsori, secondo quanto abbiamo già detto;
3. solo al quarto responsorio il cantore intoni il Gloria e allora tutti si alzino subito in piedi con riverenza.
4. A queste lezioni seguano per ordine altri sei salmi con le antifone come i precedenti e il versetto.
5. Quindi si leggano di nuovo altre quattro lezioni con i propri responsori, secondo le norme precedenti.
6. Poi si recitino tre cantici, tratti dai libri dei Profeti a scelta dell’abate, che si devono cantare con l’Alleluia.
7. Detto quindi il versetto, con la benedizione dell’abate si leggano altre quattro lezioni del nuovo Testamento nel modo già indicato.
8. Dopo il quarto responsorio l’abate intoni l’inno Te Deum laudamus,
9. finito il quale lo stesso abate legga la lezione dai Vangeli, mentre tutti stanno in piedi con la massima reverenza.
10. Al termine di questa lettura tutti rispondano Amen, poi l’abate prosegua immediatamente con l’inno Te decet laus e, recitata la preghiera di benedizione, si incomincino le lodi.
11. Quest’ordine dell’Ufficio vigiliare della domenica dev’essere mantenuto in ogni stagione, tanto d’estate che d’inverno,
12. salvo il caso deprecabile in cui i monaci si alzassero più tardi, nella quale circostanza bisognerà abbreviare le lezioni e i responsori.
13. Si stia però bene attenti che ciò non avvenga; ma se dovesse accadere, il responsabile di una simile negligenza ne faccia in coro degna riparazione a Dio.
Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:
13 febbraio 14 giugno 12   ottobre

Capitolo X – L’Ufficio notturno dell’estate – 1, 3

Da Pasqua fino al principio di novembre si mantenga lo stesso numero di salmi, che è stato prescritto sopra;
eccetto che, a causa della brevità delle notti, non si leggano le lezioni dal lezionario, ma, invece di tre, se ne reciti a memoria una sola dell’antico Testamento seguita da un responsorio breve;
tutto il resto si svolga, come è già stato prescritto, cioè nell’Ufficio vigilare non si dicano mai meno di dodici salmi, senza contare i salmi 3 e 94.
Questa parte della Regola viene letta dai monaci in queste date:
12 febbraio 13 giugno 12   ottobre